sabato 15 dicembre 2012

Intervista: Cascina Agrinova, Susa



Si parte il giorno dopo che aveva nevicato, dopo che ogni cosa era stata normalizzata, resa identica a tutto.
Sulla strada per Susa rimango spesso in silenzio, l'inverno non ha bisogno di commento, non lo richiede perchè l'unica cosa che vuole è sentire ciò che tu, nella tua mente, devi dirti.
Hai bisogno non di domandarti ma di riavvolgere il nastro.
Con questo pensiero rivedo molte strade, tante facce incontrate in Valle di Susa in questi anni, alcune sempre note, altre che si affacciano ed alle volte hanno un sorriso giovane e deciso, lo stesso che mi ha spronato a saltare in macchina e percorrere la strada verso il fondo della vallata, oltre la Sacra di San Michele.
Vado verso l'Agrinova, un'azienda agricola di prodotti del territorio ma più che altro mi reco verso un possibile futuro, ancora oggi da esplorare ma che si appresta a venire alla luce.
Passo case, persone intabarrate, scritte No Tav, motti piemontesi che parlano non di vittoria ma dello sforzo e della fatica che ci si aspetta per farcela.
Nel mezzo qualche camionetta della polizia, un paio di ristoranti e trattorie storiche e poi la sede dell'azienda.
Ho percorso le stradine della Valle, bisogna farlo altrimenti quello che vedi è solo una scia d'asfalto che ti porta oltre confine.
Non ha senso per chi vuole osservare le cittadine, perdendo anche del tempo fermandosi a fare due chiacchiere con persone mai viste prima.
Davanti al portone mi fermo ad osservare le piante e i campi imbiancati.
Francesca, la titolare insieme a Luca, mi apre, insieme al suo cane e più distante il suo gatto che mi guarda dubbioso.
Dopo qualche chiacchierata ci sediamo a parlare, fuori, sulla panchina, si sente bene l'inverno, si percepisce bene quel bellissimo freddo che ti depura i bronchi.
Al suo primo sorriso capisco bene due cose, è una persona soddisfatta del suo lavoro e non lo cambierebbe per nulla al mondo e poi che queste cose in città non le vedi quasi più.
Gli chiedo perchè aprire un azienda in un momento simile (domanda un po' stupida, anche io ci sono cascato di recente!) e lei mi parla di valori, di necessità di tornare alla terra, di rispetto per ciò che ci circonda.
Niente di aziendale.
Non usano prodotti chimici, vendono ortaggi, vino, piccoli frutti, miele, vivono non solo di ciò che vendono ma soprattutto vivono di ciò che producono, per qualcuno un concetto medievale ma per altri e soprattutto per me un dato benedetto, giusto.
Luca veniva da agraria, Francesca da scienze forestali, alcuni lavori alle spalle ma poi la necessità di trovare la strada della natura, del prodotto creato, coltivato e vissuto sul terreno, sporcarsi le mani per dare un senso a quello che si è.
Il gatto ci guarda interdetti e nel mentre scappa in casa, al caldo.
Zero finanziamenti chiesti, tanto lavoro ed apprezzo di Francesca la normalità con cui parla di se stessa, dei suoi due anni d'imprenditoria, parola oggi quasi dannata, ma che qui, a Susa ha un sapore diverso.
Molti amici hanno dato una mano ed hanno creduto nel progetto.
Nascono qui confetture di frutta, dove c'è davvero la frutta, cosa incredibile per i tempi che vedono protagonisti barattoli da supermercato con gusti al limite dell'ufologia!
Poi c'è il vino della Valle, prodotto con vero sforzo visto le pendenze del territorio, infine il miele sempre gradito e i piccoli frutti.
Patate e ortaggi non mancano mai all'Agrinova.
Su tutto mi viene però da chiedere della Tav, spauracchio della Valle, quasi un mostro delle leggende per bambini, lui che scende da lassù e divora tutto.
Anche Francesca ammette che è un bel problema e noto che per la prima volta da quando sono li mi sorride di meno e guarda di più a terra.
Mi dice che se dovesse vedere che i suoi prodotti non sono più come prima lei mollerebbe e forse se ne andrebbe anche dalla Valle, che tanto ama.
Ma per ora non voglio insistere, mi sembra anche ingiusto mettere il dito nella piaga.
“Da piccola cosa volevi fare?”, “Volevo salvare il mondo”, mi risponde ridendo, ed io le credo, lo voleva e lo vuole fare anche adesso.
Non ha perso il principio e lo si capisce bene dal suo progetto, continuare a recuperare pezzi di terreno, pezzi di vita contadina che fanno bene a chi produce e a chi usufruisce della fatica del coltivatore.
Mentre mi appresto ad uscire, passando sulla neve che comincia un po' a sciogliersi mi viene in mente che ero venuto fin qui per cercare un idea di futuro.
Ho trovato anche una traccia per il presente.


Consigliato perchè?

Per i prodotti ma questo è scontato, più che altro per le persone e per i metodi sani che adoperano, una garanzia di qualità e di genuinità dei prodotti.


Cascina Agrinova
via Meana 40, Susa (To)
tel: 3923503493
tel: 0122649958


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