giovedì 15 novembre 2012

Un eterno senso di serenità e benessere, il Giappone in Italia




I piattini sono disposti in ordine perfetto, vari colori, cromie che spesso diventano delle composizioni floreali, motivetti della cultura orientale, tutto trasuda di una innata tranquillità, la luce naturale che attraversa la finestra tocca appena le portate.

La prima visione mi fa comprendere come la cucina giapponese abbia da sempre ma in modo particolare nel contemporaneo, colpito la fantasia di molti cuochi nostrani ed abbia innalzato il sushi a elemento indispensabile in ogni telefilm alla moda americano.

In effetti ogni elemento è fortemente cool (all'italiana fresco, ma rende meno, più che altro alla moda) e inoltre la base di riso e pesce presente in molte portate non fa che comprovare la credenza che i giapponesi possiedano una cucina leggera ma soprattutto naturale.

Prima la vista e poi il palato, una regola questa che ci avvicina immancabilmente ad una tradizione orientale che consente all'occhio di sfamare non solo la curiosità ma anche lo stomaco.

A Torino vi sono svariate realtà che trattano gastronomia giapponese, una di queste è sicuramente il celebre ristorante "Daiichi", con doppia sede.

Terminal di svariati uomini d'affari e in pausa lavorativa, la cucina giapponese non solo sfama ma fa risparmiare tempo (un altro elemento cool, molto cool!).

Si può quindi dopo un veloce antipastino buttarsi su un elenco davvero interminabile di portate superato solamente dalla pessima figura che molti italiani fanno nel tentativo di usare le celebri bacchette (sottoscritto compreso).

Dopo essermi fatto portare le forchette (italiano medio power!) mi accosto al Pad Thai, in sostanza tagliatelle di riso saltate con gamberi, uova, verdure, tofu e arachidi.

L'agglomerato a prima vista appare compatto ma si scardina discretamente bene, le tagliatelle sono leggere, cotte senza sfociare nel colloso, i gamberi si prestano a varie interpretazioni, aperti in modo da sembrare più grandi sono si surgelati (vi è scritto anche nel menù quindi niente battute del genere, "senti la freschezza, appena pescato") ma non urtano, si amalgamano in modo discreto.

Apprezzo inoltre le arachidi, come sempre d'altronde.

Se non mi lascio prendere dal secondo per mancanza di tempo non è lo stesso per il dolce, una Crème Brulèe al gusto di pistacchio e tè verde (equilibrato, magari un pò troppo poco sapore nel pistacchio) ed un sorbetto al limone. Il classico che non muore mai!

Dopo qualche chiacchierata informale con i camerieri ci si dilegua, con un conto che come è tipico dei ristoranti giapponesi è sicuramente sopra la media ma si conta sempre le specialità e i vari pesci come elemento di scusa.

Leggerezza, eleganza e salute, tradizione si ma con la capacità di essere all'avanguardia grazie alla tecnologia, al segno grafico dei piattini e delle portate e al logo, manghiano al punto giusto.




Ristorante giapponese "Daiichi"
via IV marzo 5
10121 Torino
011 4368472
Chiuso la domenica e il sabato a pranzo


Saluti a tutti e statemi bene
Alessio

NOTA BENE: questa recensione è anche su 2spaghi

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