martedì 13 novembre 2012




Di mattina non ho mai molta fame, fin da piccolissimo la faccenda ha sempre funzionato così.

Le domeniche mi alzavo dal letto, piano piano mi avvicinavo al tavolo, mia madre era spesso impegnata a riassettare, la casa odorava già di qualche cibo particolare, in mente mi viene sempre la minestra ma spesso erano dei secondi abbastanza elaborati e lunghi da cuocere.

Arrivato nei pressi della cucina aprivo la porta scorrevole, il vapore mi investiva lasciandomi contento, sapevo già che cosa avrei mangiato dopo, bastavano pochi secondi e il mio database trovava la risposta.

Vedevo che sul ripiano vi erano molte verdure, la scodella con dentro i biscotti, il tazzone del the che si era raffreddato.

Sfilavo a fianco delle sedie, senza farmi sentire.

Mia madre poteva essere ovunque.

Aprivo leggermente la porta che dava sull'esterno, sul balcone, la scena ora che sono abbastanza grandicello mi appare sempre d'inverno, spesso d'autunno, con l'umido che regalava delle fantastiche sensazioni di muschio.

Mi avvicinavo ad un piccolo cestino posto su un ripiano, li c'erano un gran numero di pomodori, di ogni grandezza, di ogni genere, di ogni odore.

La passione pare che l'abbia ereditata da mio nonno, anche lui non poteva fare a meno di mangiarsi un pomodoro al giorno, anche se fuori stagione.

Un peccato sicuramente, ma tant'è.

Prendevo il mio premio e scappavo, contento di aver scovato il cestino buono,a gran velocità ripercorrevo la cucina, il salotto e mi buttavo nel letto e li me lo gustavo, il mio pomodoro!

Era una grande soddisfazione, la colazione!

Fino a quando sbucava mia madre, che sapeva tutto, anzi che attendeva con un certo grado di soddisfazione il mio passo falso ed allora esordiva sempre dicendo "Alessio, i pomodori a colazione no!".

Il blog è nato molti anni fa, ma ancora non lo sapevo.



Alessio





4 commenti: